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Studenti, professori, persone che escono da Milano, questo è il target degli aspiranti inquilini

Rho – Questa settimana gli studenti universitari sono tornati a protestare davanti alle principali università italiane per denunciare il caro affitti come si legge nella nota emanata dagli studenti in agitazione: “Nonostante le intense mobilitazioni di questa primavera contro il caro affitti, nulla è cambiato: dalle istituzioni – dal Governo alle amministrazioni comunali – sono arrivate soltanto finte promesse o insufficienti contentini, che non mettono in discussione i paradigmi che hanno prodotto e che continuano ad alimentare questa crisi“.

A questo punto la domanda sorge spontanea: anche nelle città confinanti con Città Metropolitana, la situazione degli affitti è insostenibile? Per comprendere il fenomeno, occorre fare un passo indietro e osservare prima il mercato della compravendita immobiliare, per questo ci siamo rivolti a Enrico Carugo, consulente per Remax nell’agenzia di Rho: “rispetto a prima adesso l’offerta sta aumentando, i tempi di vendita sono un po’ dilatati anche a causa dei tassi di interesse che sono aumentati e la gente sta un po’ rallentando. I budget sono più contratti perché chi si poteva permettere una cifra aumentando la rata di mutuo, ora accede a un mutuo più basso”. 

Il mercato ha dunque rallentato, ma non si è bloccato perché rispetto agli anni della crisi immobiliare, ora le banche stanno comunque erogando i mutui.

Il canone aumenta

Secondo il Borsino Immobiliare a Rho il costo medio è di 2.486 €/Mq per gli immobili di fascia 1, 2.154 €/mq per la fascia 2 ovvero le frazioni, ma sono stime realistiche? 

“Dipende molto dal tipo di casa. Il nuovo è arrivato anche a 3.300-3.400 €/mq anche se sicuramente a quella cifra si fa un po’ fatica. Per l’usato recente la cifra è corretta, per le case da ristrutturare si può scendere tranquillamente sui 2.700-2.800 €/mq”.

Per quanto riguarda le frazioni il mercato pone un ulteriore gradino dove si piazzano Mazzo e Passirana che, pur non essendo centro città, hanno una richiesta crescente anche grazie alla vicinanza con Rho Fiera e Mind, aree che sono molto attenzionate anche dai cittadini milanesi che stanno puntando a investire proprio in quell’area, come conferma Carugo: Tanti arrivano da fuori Milano perché i prezzi di Milano sono andati a livelli pazzeschi e stanno venendo fuori”. Ovviamente il taglio più richiesto è quello del bilocale, tipica pezzatura da investimento, “dai 100 ai 120mila euro si vende tutto“, sottolinea Carugo.

Ecco perché capire come si muove il mercato degli investimenti immobiliari, aiuta a comprendere anche l’andamento degli affitti che, infatti, anche a Rho stanno aumentando “trovare un bilocale sotto i 600-650 euro/mese è quasi impossibile“. Studenti, professori, persone che escono da Milano, questo è il target degli aspiranti inquilini che arrivano da richieste di affitto più alte e che vedono in questi “soli” 600 euro mensili un affare migliore rispetto a quelli trovati in città, ma di certo un canone molto più alto a quello a cui era abituato il mercato dell’hinterland.

Il mutuo costa, ma…

Tassi alla mano, in molti si stanno chiedendo se investire nel mattone sia stata una buona scelta, la risposta arriva da Anna Vizzari di AltroConsumo che ha tracciato una panoramica che vede l’Italia come “uno dei Paesi con il più alto numero di proprietari di abitazioni: il 70,8% delle famiglie italiane è proprietario della casa in cui vive (e il 28% di queste è proprietario di altri immobili), mentre solo il 20,5% vive in affitto.

“Prima di rispondere alla domanda “ne vale la pena?” – specifica Anna Vizzardi -occorre precisare che ci sono alcuni presupposti fondamentali che possono far propendere per l’acquisto o la vendita, prima fra tutta una disponibilità economica di partenza. Le banche, infatti, erogano di norma fino all’80% dell’importo dell’immobile, occorre quindi avere una disponibilità di base che copra l’acconto, eventuali spese d’agenzia e oneri notarili. La rata di mutuo, inoltre, non può superare 1/3 dello stipendio altrimenti occorre ricorrere a un garante. D’atro canto chi decide di avviare un contratto di locazione, dovrà pensare di avere come cifra disponibile 3 mensilità e 1/2 ulteriori mensilità da accantonare come caparra (sempre più spesso sostituita da una polizza assicurativa). “Detto questo diciamo che il mutuo costa, condirando una durata di 30 anni, molto meno dell’affitto”. Ecco quindi la prima buona notizia per chi si stava pentendo di aver acquistato casa, ma c’è una opportunità in più che non tutti conoscono.

La “surroga”

Non tutti sanno che è possibile ricorrere alla surroga del mutuo, ovvero la possibilità di trasferire il proprio mutuo esistente con una banca verso un’altra banca che può offrire migliori condizioni. La seconda buona notizia è che la surroga è gratuita (con esclusione di una tassa da 35 euro) e gli oneri notarili restano in carico alla banca.

E per chi affitta?

Contratti d’affitto brevi, contratti d’affitto tradizionali (4 anni + 4 anni), il mercato è in movimento, ma le norme sono ancora adeguate o sarebbe meglio aggiornarle?

Assolutamente sì – risponde Anna Vizzari – sono d’accordo, però posso anche dire che questo confronto, questa battaglia nei confronti degli affitti brevi non viene tanto fatta dagli inquilini, è più fatta dagli albergatori che in realtà vedono nuovi concorrenti e, se ci si fa caso, cercano sempre di sottolineare il fatto che non si può fare un affitto breve per un solo giorno, deve essere almeno di due giorni. Detto questo il proprietario di una casa che mette in affitto per brevi periodi è diverso da un proprietario di casa che affitta allo studente universitario piuttosto che a una famiglia perché, lo sottolineo, c’è anche la gestione di un affitto breve con tempi, costi, e organizzazioni diverse rispetto a un affitto tradizionale”. 

Non resta che tenere monitorato l’andamento dei tassi per capire qual è il momento migliore per entrare, o uscire, dalla giostra del mercato immobiliare.

Laura Defendi

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