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MILANO. Tra poche ore ritorna il Bonus trasporti, l’incentivo da 60 euro pensato per sostenere famiglie, studenti, pensionati e lavoratori nell’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, nonché per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Si tratta dell’appuntamento che assegnerà in fondi non spesi nelle precedenti tornate. E di fatto si preannuncia un assalto. Per di più di domenica mattina.

La platea di interessati all’incentivo, per cui sono stati stanziati 12 milioni, è ampia: in base agli ultimi dati Istat, ogni giorno in Italia 26,8 milioni di italiani usano mezzi di trasporto per recarsi a scuola o a lavoro, il 45,4% della popolazione residente. L’ipotesi, quindi, è che l’appuntamento del 1° ottobre diventi un’altra corsa alle agevolazioni, proprio come accaduto il 1° settembre, quando i fondi sono andati polverizzati in breve tempo. Come riferito sul sito del ministero del Lavoro, il clic day del 1° settembre ha emesso 24.322 nuovi voucher in tutto, esaurendo in un’ora gli incentivi erogabili nell’occasione, pari a 1.395.915 euro. In meno di 5 mesi i voucher sono saliti a 1.923.420, per un controvalore di circa 96 milioni di euro. Per la precisione, dettaglia ancora il Ministero del Lavoro, i fondi totali messi a disposizione sulla piattaforma sono stati pari a 96.769.339,70 euro. Rispetto ai 100 milioni tondi previsti da decreto, sono da considerare “detrazioni per 500 mila euro destinati alla manutenzione e gestione della piattaforma e 2.730.660,28 euro che, secondo quanto previsto dall’articolo 20 del Decreto legge numero 48/2023, sono stati destinati a finanziare le richieste di rimborso delle aziende del Trasporto Pubblico Locale rimaste inevase per l’analogo bonus previsto per l’anno 2022”.

Quanto vale il bonus
L’erogazione di questo bonus si sarebbe dovuta concludere in agosto, perché le coperture complessive erano esaurite. Ma per un meccanismo di recupero dei fondi non assegnati, già il 1° settembre scorso, l’incentivo è stato reso nuovamente disponibile, grazie alle risorse residue dei fondi non spesi ad agosto. Questo tipo di misura è stata introdotta dal Decreto Aiuti nel 2022 ed è stata più volte rifinanziata e ora sopravvive proprio grazie ai soldi non utilizzati nei mesi precedenti. A quanto ammonta l’importo in assegnazione? Secondo quanto spiega il Ministero del Lavoro, al 20 settembre erano rientrati nella disponibilità dei fondi erogabili circa 69.000 euro. Si tratta di un dato parziale, riferito ai soli bonus annullati direttamente dagli utenti che ne avevano fatto richiesta all’apertura della piattaforma avvenuta il 1° settembre.
Il dato reale della dotazione finanziaria disponibile per il rilascio di nuovi bonus (a partire, come detto, dalle 8 del mattino di domenica 1° ottobre), si conoscerà solo alla mezzanotte dello stesso giorno, poiché ai bonus annullati volontariamente dai richiedenti si potrebbero aggiungere quelli non utilizzati che il sistema aggiungerà in automatico. I fondi avanzati, oltre che alle cancellazioni, sono legati a quelli che rientrano da chi ha ricevuto un importo superiore a quanto effettivamente speso per un abbonamento a un mezzo di trasporto (per fare un esempio: se l’erogazione è 60 euro e l’abbonamento mensile per cui si chiede il contributo ne costa 40, 20 euro tornano a disposizione delle tornate successive di assegnazione del bonus). Il ministero sottolinea che «si tratta della terza riapertura della procedura (che precedentemente ha messo a disposizione e assegnato tutti i fondi stanziati) per rendere disponibili ai cittadini fino all’ultimo euro».

L’origine della misura
L’obiettivo del Bonus trasporti è di offrire un aiuto concreto contro il caro-carburanti e di incentivare l’uso dei mezzi pubblici in un’ottica di maggior sostenibilità. Dopo il primo via a metà aprile, le risorse sono rapidamente andate esaurite. La piattaforma dedicata dal Ministero del Lavoro a questa iniziativa – www.bonustrasporti.lavoro.gov.it – nei giorni scorsi spiegava che non era possibile «procedere con la richiesta del bonus trasporti per il momentaneo esaurimento della dotazione finanziaria prevista del Decreto Legge n. 5 del 14 gennaio 2023». Ma che «sarà possibile effettuare un nuovo tentativo di richiesta a partire dalle ore 8.00 del 1° ottobre 2023 per usufruire degli eventuali residui generati dal mancato utilizzo di bonus richiesti nel mese di agosto 2023».

Come affrontare il clic day
Come già successo con gli appuntamenti precedenti i fondi saranno assegnati solo a chi riuscirà a inoltrare prima la domanda. Ma, a parte essere puntuali all’appuntamento, come si deve fare in queste occasioni per non restare beffati? Anticipare il collegamento non dovrebbe essere possibile, arrivare anche solo un minuto dopo significa trovarsi migliaia di altri richiedenti davanti. Di fatto la ricetta segreta non esiste. «In sostanza per gli incentivi disponibili fino ad esaurimento fondi, la priorità viene data a chi entra prima nell’apposita pagina dove richiedere il bonus – spiegano dal Codacons -. Succede però spesso che le piattaforme web messe a disposizione dalla pubblica amministrazione vadano in tilt già ore prima dall’inizio dell’orario previsto per la richiesta di bonus, a causa dell’elevato afflusso di contatti da parte degli utenti, oppure ci siano blackout subito dopo l’orario di partenza delle prenotazioni, con la conseguenza che chi si era collegato ore prima viene scollegato e deve cominciare di nuovo la procedura». L’unica via percorribile è quindi quella della perseveranza, badando ad avere una connessione Internet che non perde il segnale e che sia mediamente veloce. E, come spesso accade, anche fortuna e casualità fanno la loro parte.

Cosa sapere prima di fare richiesta
La cosa più importante da fare prima di presentare la domanda è verificare se la società di trasporti che incasserà il bonus è già attiva, vale a dire che ha aderito all’iniziativa del governo. Sul sito del Ministero dei Trasporti è pubblicato l’elenco aggiornato degli operatori attivi, catalogati per Comune e per Regione (https://www.lavoro.gov.it/BT/OperatoriTrasportoPubblicoLocale.pdf).
In questo modo non si rischia di fare richiesta per poi non poter usufruire, nella pratica, dei 60 euro del bonus. Questo passaggio è importante anche perché, al momento dell’istanza, il richiedente deve specificare il gestore del servizio di trasporto presso il quale acquisterà l’abbonamento annuale o mensile. Occorre fare bene attenzione, dal momento che questa scelta risulterà vincolante. Va ricordato che, in sede di compilazione del form sull’applicazione web, viene richiesta l’autocertificazione attraverso la spunta di un’apposita casella. Non è necessario l’Isee.

Chi può fare domanda
C’è un tetto: il buono è riconosciuto alle persone fisiche che, nell’anno 2022, hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20 mila euro. Il bonus si può chiedere per sé stessi o per un beneficiario minorenne a carico. Si può fare domanda direttamente sul portale www.bonustrasporti.lavoro.gov.it. Servono Spid o Carta d’Identità Elettronica (Cie). Occorrerà poi indicare il codice fiscale del beneficiario, ad esempio il genitore può richiedere il bonus per il figlio minorenne.

Come funziona l’incentivo
Il buono è nominativo e utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento annuale o mensile di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale o di trasporto ferroviario nazionale. E non può superare l’importo di 60 euro. Va detto che si può spendere per l’acquisto di un abbonamento annuale, mensile o relativo a più mensilità, ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale ovvero di trasporto ferroviario nazionale, ad esclusione, in tale ultimo caso, dei servizi di prima classe, executive, business, club executive, salotto, premium, working area e business salottino. È prevista la possibilità di chiedere telematicamente l’agevolazione sulla piattaforma e acquistare l’abbonamento fisicamente in biglietteria oppure online in un secondo momento, mostrando, al momento dell’acquisto, il codice ricevuto al termine della procedura.

La domanda per i figli a carico
Come spiega la piattaforma realizzata per l’occasione dal Ministero del Lavoro, è possibile richiedere il bonus a titolo personale o per conto di un minore fiscalmente a carico, eseguendo l’accesso e la registrazione al portale dedicato www.bonustrasporti.lavoro.gov.it. Eventuali ulteriori richieste comportano un nuovo accesso.
I figli maggiorenni, anche se fiscalmente a carico, devono provvedere autonomamente alla richiesta del buono. Resta il limite del reddito complessivo individuale conseguito nell’anno di imposta 2022 non superiore a 20.000 euro. Nel caso in cui il beneficiario sia minorenne, tale requisito deve esistere in relazione al minore beneficiario del buono, a prescindere dal reddito del richiedente.



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