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Per dimostrare che ho 5 anni di contribuzione per richiedere l’AOI, quali contributi devo tenere in considerazione? Ci sono Assegno ordinario e contributi esclusi dal conteggio? (entra nella community di Invalidità e Diritti e scopri le ultime notizie sull’invalidità civile. Unisciti al gruppo Telegram, alla chat tematica e a WhatsApp per ricevere tutte le news direttamente sul cellulare. Entra nel gruppo Facebook per parlare con migliaia di persone che hanno i tuoi stessi interessi. Abbiamo anche una pagina Instagram dove pubblichiamo le notizie in formato grafico e un canale YouTube, dove pubblichiamo videoguide e interviste).

Chi è iscritto all’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS o presso un fondo sostitutivo ed è stato riconosciuto invalido in misura superiore ai 2/3, può aver diritto all’Assegno ordinario di invalidità (AOI).

Per ottenerlo, però, è necessario possedere almeno 5 anni di contributi (260 contributi settimanali), di cui 3 accreditati nell’ultimo quinquennio (156 contributi).

Non tutti i contributi, però, sono utili al calcolo. Alcuni sono definiti “neutri” e non vengono conteggiati. Vediamo quindi quali sono Assegno ordinario e contributi esclusi, chiarendo quali sono quelli che devi tenere in considerazione per capire se puoi beneficiare dell’AOI.

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Assegno ordinario e contributi esclusi

I contributi utili per l’Assegno di invalidità non sono solo quelli derivanti da periodo di lavoro, ma possono appartenere ad altre tipologie.

Tuttavia, ci sono dei tipi di contributi che non vengono valutati tra gli accrediti che danno diritto a questo tipo di trattamento, secondo quanto stabilito dall’articolo 37 del DPR 818/1957.

Nel dettaglio, quando parliamo di Assegno ordinario e contributi esclusi ci riferiamo a:

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  • periodi di lavoro dipendente all’estero, che non siano tutelati in base a convenzioni o da accordi internazionali. In altri termini, mentre sono utili i periodi lavorati presso un Paese dell’Unione Europea o presso uno stato convenzionato con l’Italia in materia di sicurezza sociale, non sono utili i periodi lavorati presso Paesi non convenzionati;
  • periodi di servizio militare eccedenti il servizio di leva;
  • periodi di malattia superiori ad 1 anno;
  • periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatorie diverse dai fondi sostitutivi dell’Assicurazione generale obbligatoria INPS, per i quali si ha diritto ad un altro trattamento obbligatorio di previdenza, quando non diano luogo a corresponsione di pensione.

Tutti questi periodi, come abbiamo detto, vengono considerati “neutri”. Vediamo cosa vuol dire.

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Assegno ordinario e contributi esclusi: cosa vuol dire contributi “neutri”

Abbiamo visto quali sono Assegno ordinario e contributi esclusi e abbiamo detto che vengono definiti “neutri”.

In pratica, vengono chiamati così perché i periodi che abbiamo elencato nel precedente paragrafo vengono “saltati” nella valutazione dei requisiti di contribuzione necessaria per l’Assegno.

Di conseguenza, la valutazione si basa su un lasso di tempo più ampio. Per essere più chiari: in presenza di questi periodi, l’arco di tempo per la determinazione dei 5 anni di iscrizione e contribuzione e per l’individuazione dei 3 anni di iscrizione e contribuzione accreditati nell’ultimo quinquennio, necessari per l’Assegno ordinario di invalidità, va retrodatato per un lasso di tempo corrispondente al periodo neutro.

La sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 1989 ha stabilito che la verifica del requisito contributivo nel quinquennio precedente va fatta con riferimento alla presentazione della domanda per l’Assegno ordinario e non al momento della decorrenza eventualmente differita della prestazione.

Per alcuni lavoratori, però, sono previste delle maggiorazioni dei contributi, che permettono di raggiungere prima e più facilmente il requisito contributivo utile ai fini dell’ottenimento dell’Assegno.

La riconferma automatica dell’Assegno ordinario avviene in un solo caso e comunque può non essere definitiva. Ne parliamo in questo approfondimento.

Assegno ordinario e contributi esclusi: la maggiorazione dei contributi per i non vedenti

È vero che ci sono Assegno ordinario e contributi esclusi, ma è anche vero che alcuni lavoratori invalidi hanno diritto a maggiorazioni dei contributi, a causa della condizione sanitaria particolarmente invalidante.

Per esempio, ai non vedenti, dietro apposita domanda, possono essere riconosciuti 4 mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di servizio (che si riducono proporzionalmente per i periodi inferiori all’anno), utili per determinare sia i 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva, sia il triennio di contributi nel quinquennio precedente la domanda di assegno ordinario d’invalidità.

Per i centralinisti non vedenti, il beneficio si applica agli assegni di invalidità con decorrenza successiva al 20 aprile 1985.

Per gli altri lavoratori non vedenti assoluti o con residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi, il beneficio si applica ad assegni con decorrenza al 26 aprile 1991.

L’Assegno ordinario e 20 anni di contributi, al raggiungimento dei 67 anni di età viene trasformato in pensione di vecchiaia. Ma cosa succede se si arriva all’età pensionabile senza possedere il requisito contributivo? Ne parliamo in questo approfondimento.

Assegno ordinario, quali sono i contributi esclusi

Assegno ordinario e contributi esclusi: durante la percezione dell’Assegno ordinario spettano contributi?

Mettiamo il caso che l’INPS abbia conteggiato Assegno ordinario e contributi esclusi e utili.

Ti ha riconosciuto il beneficio e lo hai percepito, interrompendo l’attività lavorativa. Adesso l’Assegno non ti spetta più, per qualsiasi motivo.

Ti chiedi: per gli anni in cui ho percepito AOI, mi sono riconosciuti dei contributi utili al raggiungimento dell’età pensionabile e per il calcolo dell’importo dell’assegno pensionistico?

La risposta è sì, ti vengono riconosciuti i cosiddetti contributi figurativi, utili:

  • al riconoscimento di un nuovo Assegno ordinario di invalidità;
  • ai fini del conseguimento della pensione di vecchiaia (non a quella anticipata).

Ricordiamo che il riconoscimento è utile solo ai fini del diritto ma non della misura della prestazione previdenziale. Tra l’altro, l’agevolazione è attribuita solo ai lavoratori dei dipendenti del settore privato e non a quelli del settore pubblico o ai lavoratori autonomi.

Possono ottenere l’Assegno ordinario solo i dipendenti pubblici che possiedono contribuzione presso l’Assicurazione generale obbligatoria INPS.

Assegno ordinario e dipendenti pubblici: n questo articolo ti spieghiamo perché l’Assegno ordinario non spetta ai dipendenti pubblici.

In questo approfondimento, invece, parliamo della certificazione dei contributi figurativi.

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