Quali sono i 3 bonus pensioni sia per aumento importi che per uscita anticipata disponibili nel 2023? Il calcolo della pensione che si riceve non sempre soddisfa chi ha passato una vita intera a lavoro e ha fatto sacrifici e nella maggior parte dei casi sono diversi i malcontenti dei lavoratori che iniziano a percepire i trattamenti pensionistici. Per chi prende pensioni più basse ci sono, però, possibilità che permettono di aumentare gli importi delle pensioni. Vediamo quali sono.
- Primo bonus per aumento pensioni con importo aggiuntivo
- Secondo bonus pensioni per chi ritarda l’uscita dal lavoro
- A chi bonus pensioni contributi figurativi per importo e uscita anticipata
Primo bonus per aumento pensioni con importo aggiuntivo
Tra le prime soluzioni che permettono di aumentare l’importo pensione con un primo bonus disponibile c’è quella di richiedere l’importo aggiuntivo di pensione, che spetta unicamente ai pensionati considerati incapienti.
L’importo aggiuntivo di pensione per aumentare il proprio assegno mensile può essere richiesto dai titolari di tutte le prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps, mentre non spetta ai titolari di:
trattamenti assistenziali, come pensioni e assegni sociali, prestazioni agli invalidi civili;
pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda;
trattamenti non aventi natura di pensione.
L’importo aggiuntivo di pensione viene riconosciuto se non si supera un importo pari a una volta e mezza il trattamento minimo vigente nell’anno per il reddito personale complessivo e un importo pari a tre volte il trattamento minimo vigente nell’anno per il reddito dei coniugi. In particolare, non si deve superare il valore annuo del trattamento minimo incrementato di 154,94 euro.
In particolare, per avere l’importo aggiuntivo di pensione, bisogna avere un reddito individuale entro i 10.992,93 euro e di 21.985,86 euro come reddito complessivo se coniugati. Infine, precisiamo che l’importo aggiuntivo per la pensione viene riconosciuto anche con la tredicesima mensilità.
Secondo bonus pensioni per chi ritarda l’uscita dal lavoro
Secondo bonus che contribuisce ad aumentare gli importi di pensione sono gli incentivi riconosciuti a chi decide di andare in pensione più tardi rispetto agli attuali requisiti pensionistici fissati (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia).
In particolare, stando a quanto previsto, si parla di incentivi per chi decide di restare a lavoro che porterebbero un aumento in busta paga che potrebbe essere anche del 10%. I lavoratori dipendenti, sia del pubblico che del privato, in possesso di 62 anni e 41 di contributi entro il 31 dicembre 2023 potranno, infatti, chiedere per la corresponsione in busta paga della quota di contribuzione a loro carico.
A chi bonus pensioni contributi figurativi per importo e uscita anticipata
Un altro bonus che permette di aumentare l’importo di pensione è quello che permette di maturare contributi figurativi, contributi che vengono riconosciuti ai lavoratori anche nei casi di sospensione o interruzione dell’attività e che rientrano nel calcolo dei contributi previdenziali ai fini pensionistici.
I periodi per i quali si ricevono generalmente contributi figurativi quando si sospende l’attività lavorativa sono i seguenti:
- periodi durante i quali il dipendente viene licenziato e ha diritto all’indennità di disoccupazione;
- periodi di sospensione dell’attività dovuta a cassa integrazione;
- periodi successivi al licenziamento da parte di un’azienda dichiarata in stato di crisi, durante i quali il lavoratore è ammesso a fruire della cosiddetta indennità di mobilità;
- servizio militare, anche quando non armato (missioni umanitarie) on in caso di servizio sostitutivo civile dovuto a obiezione di coscienza;
- malattia o infortunio sul lavoro;
- interruzione obbligatoria del lavoro per gravidanza;
- periodi di interruzione facoltativa del lavoro per maternità della durata di sei mesi, anche frazionati, entro l’ottavo anno di vita del bambino;
- periodi di assenza dal lavoro per donazione del sangue;
- periodi di aspettativa durante i quali il dipendente viene chiamato a svolgere funzioni pubbliche elettive o a ricoprire cariche sindacali provinciali o nazionali;
- contratti di solidarietà difensivi:
- progetti di lavori socialmente utili.
Le leggi in vigore permettono di avere contributi figurativi per aumentare l’importo della pensione e uscire anticipatamente anche riscattando alcuni periodi con contributi figurativi per periodi come:
- corso di laurea, lauree brevi e titoli di studio ad esse equiparati;
- astensione facoltativa per maternità al di fuori del rapporto di lavoro;
- anni di praticantato effettuati dai Promotori finanziari;
- attività lavorativa svolta all’estero in Paesi non convenzionati;
- attività svolta con contratto di collaborazione coordinata e continuativa per periodi precedenti al primo aprile 1996;
- periodi di lavoro svolto con contratto part time;
- periodi di lavoro socialmente utili per la copertura delle settimane utili per il calcolo della misura delle pensioni;
- periodi non lavorati e privi di contribuzione successivi al 31 dicembre 1996;
- periodi per i quali c’è stata omissione contributiva e per cui sia intervenuta la prescrizione di legge.
Per quanto riguarda i contributi figurativi che si possono avere per aumentare l’importo della pensione, si pensa a novità in tal senso, per riconoscere alle donne contributi figurativi per ogni figlio avuto