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Real Estate

di Evelina Marchesini

Grazie all’appeal di Torino, dove i trilocali costano il 69% in meno che a Milano, la regione contiene il calo al 7% contro il -8,3% nazionale

5′ di lettura

Il Piemonte mantiene un andamento del livello di compravendite immobiliari superiore rispetto alla media nazionale, pur andando a passo di gambero. Il mercato immobiliare frena infatti nei primi tre mesi del 2023, con una flessione del 7% rispetto al numero di transazioni effettuate nel primo trimestre del 2022. Un calo però inferiore alla media nazionale, che è del -8,3 per cento. A comunicarlo è Fiaip, (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), che ha effettuato un’elaborazione sui dati provvisori trasmessi dall’Agenzia delle Entrate.

Ne risulta che nei primi tre mesi dell’anno si sono concluse quasi 15mila compravendite, mentre nello stesso periodo nel 2022 sono state realizzate poco più di 16mila transazioni.

«Come era nelle attese, l’inizio del 2023 porta la variazione delle compravendite in campo negativo. Si tratta però di volumi importanti, infatti rappresentano il +23,8% se confrontati con lo stesso periodo del 2019, anno che resta metro di paragone per valutare lo stato di salute del mercato _ commenta Marco Pusceddu, presidente di Fiaip Piemonte _. Inoltre è il secondo miglior primo trimestre degli ultimi cinque anni, dopo quello del 2022, appunto, che ha rappresentato l’apice della dinamica espansiva iniziata nel post Covid con il boom di vendite del 2021».

Le vendite a Torino

Nella città di Torino sono state vendute 3.552 abitazioni nei primi tre mesi di quest’anno, il 7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022, ma il +12,6% rispetto al primo trimestre 2019. «Torino è tra le città con i livelli più alti di compravendite – commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino –.Tra i capoluoghi di regione Torino ha una flessione più contenuta, dopo Palermo (-4,4%) e Genova (-5,5%) al pari di Napoli (-7%). Le altre città registrano invece riduzioni più marcate e a doppia cifra come Milano (-22,9%) e Bologna (-23,9 per cento)».

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Nel suo complesso, la città metropolitana conta 8.033 immobili compravenduti in tre mesi, il -8%, sul primo trimestre 2022, ma il +17,5% rispetto alle 6.838 abitazioni vendute nello stesso periodo del 2019. Il calo più sentito in questi primi tre mesi si è registrato nel fuori porta con il -9 per cento.

«Torino è una città in trasformazione, università e turismo fanno da traino – precisa Gallipoli – è una città in cui ancora si compra bene, motivo per cui è privilegiata dagli acquirenti, registra numeri importanti e un calo nelle vendite più contenuto».

I prezzi restano stabili

I prezzi nel primo trimestre del 2023 sono sostanzialmente stabili in tutta la regione, dopo un modesto aumento di fine 2022, intorno al 2 per cento. «La maggior parte degli agenti immobiliari – spiega Pusceddu – ritiene che non ci siano significative oscillazioni nei valori, anche se una quota di operatori ravvisa invece che si stia delineando un lieve incremento delle quotazioni immobiliari». Vi è una costante diminuzione della superficie venduta rispetto al 2022 e rispetto all’immediato post-Covid, quando è scattata la ricerca di metrature più ampie e della stanza in più. «Sono dinamiche che mostrano come la domanda e i desideri degli acquirenti stiano gradualmente rientrando nella curva del 2019», aggiunge Pusceddu.

Valori del 70% inferiori a Milano

Una delle motivazioni del relativo buon andamento del Piemonte può trovare una spiegazione nel fatto che le case a Torino costano molto meno che a Milano. Secondo uno studio di Casa.it, i trilocali costano il 69% in meno a Torino che nella città della Madonnina e dato che lo smart working consente scelte un tempo impensabili si registra anche una migrazione da Milano a Torino, che distano 150 chilometri l’una dall’altra e che grazie ai treni ad alta velocità consentono spostamenti in meno di un’ora tra i centri delle due città.

Se a Milano solo in 4 zone su 35 i trilocali costano meno di 300mila euro, a Torino su 21 zone solo in una, quella del centro, i trilocali costano più di 300mila euro; in tutte le altre i prezzi medi richiesti per gli appartamenti con tre locali sono inferiori ai 300mila euro.

Trilocali a meno di 100mila euro

In due zone di Torino è possibile trovare i trilocali con un budget inferiore ai 100mila euro: nella zona Regio Parco, dove il prezzo medio per questa tipologia di appartamento è di circa 87mila euro, e nella zona Barriera di Milano, Rebaudengo dove il prezzo medio è di circa 88mila euro.Con un budget da 100.001 a 150mila euro si potrebbe acquistare un trilocale nelle zone Borgo Vittoria, Madonna Di Campagna; Lucento, Vallette, Juventus Stadium; Falchera, Villaretto; Nizza Millefonti; Filadelfia, Lingotto; Barca, Bertolla; Aurora; Mirafiori, Santa Rita. In queste zone gli appartamenti con tre locali hanno un prezzo medio che va da 109mila a 144mila euro.

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Con un investimento da 150.001 a 200mila euro, sempre secondo Casa.it, si potrebbe comprare un trilocale nelle zone Parella; Pozzo Strada, Borgata Lesna; Campidoglio, Cit Turin, San Donato; Borgo San Paolo, Cenisia; Vanchiglia, Vanchiglietta; Madonna del Pilone, Sassi. Qui la richiesta media per i trilocali va da 151mila a 196mila euro.

Se si avesse a disposizione un budget da 200.001 a 250mila euro si potrebbe valutare un trilocale da acquistare nella zona Crocetta, San Secondo, dove i trilocali hanno un prezzo medio di circa 221mila euro, e nella zona San Salvario, dove la richiesta media per i trilocali è di circa 233mila euro. Con un budget da 250.001 a 300mila euro si potrebbe pensare di acquistare un appartamento di tre locali nelle zone Superga, Colle della Maddalena, Precollina, dove il prezzo medio è di circa 287mila euro, e Borgo Po, Cavoretto, dove la richiesta media è di circa 298mila euro.

Potendo investire, invece, più di 300mila euro, si potrebbe comprare un trilocale in centro, dove il prezzo medio dei trilocali è di circa 362mila euro.

Il dettaglio delle province piemontesi

Nel complesso, tornando ai dati Fiaip Piemonte, emerge una diffusa diminuzione dei volumi di abitazioni compravendute in tutte le province della regione Piemonte. Tra i capoluoghi di provincia si registrano però numeri positivi per le città di Vercelli (+10%) e di Biella (+9,2%). In campo positivo anche il resto della provincia biellese (+24,6%) e il novarese (+0,6%): si tratta di poche centinaia di immobili venduti, ma con un tasso di crescita positivo. Le peggiori oscillazioni sono segnate ad Asti (-28,3) e a Verbania (-20%). Seguono Alessandria (-11,4%), Torino (-7%), Cuneo (-3,7%) e infine Novara (-2 per cento).

Le previsioni

«L’inflazione e la perdita di potere di acquisto, insieme all’aumento dei tassi di interesse, hanno creato delle difficoltà nell’accedere al credito e ai mutui bancari per una quota di acquirenti. Il mercato regge perché gran parte di chi ha intenzione di comprare casa attinge ai propri risparmi, ma i nostri agenti segnalano appunto qualche difficoltà nel reperimento dei mutui da parte dei clienti», spiega il presidente di Fiaip Piemonte, Marco Pusceddu.

«Le aspettative dei nostri agenti per i prossimi trimestri dell’anno sono leggermente più positive rispetto a quelle di fine 2022: l’andamento del mercato tenderà a rientrare sulla curva del 2019, ma con gradualità e la prospettiva è che i prossimi trimestri segneranno variazioni percentuali negative rispetto al 2022, ma i volumi saranno ancora importanti», conclude Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino.

  • Evelina Marchesini

    vice caporedattore

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