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Pensione con 15 anni di contributi prima del 1992: grazie alla legge Amato è possibile andare in pensione con meno di 20 anni di contributi. Ecco come fare.

5‘ di lettura

Oggi vi parliamo della pensione con 15 anni di contributi prima del 1992 e di chi vi può accedere (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pensione con 15 anni di contributi prima del 1992

Almeno fino al 31 dicembre 2024, i requisiti minimi per poter accedere alla pensione di vecchiaia sono i seguenti:

  • 67 anni di età;
  • almeno 20 anni di contributi versati (1040 settimane).

Ma c’è una possibilità per andare in pensione con meno anni di contributi di quelli previsti, sempre al compimento dei 67 anni di età.

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La legge Amato

Avete mai sentito parlare della legge Amato e delle tre deroghe ad essa collegate? Ve ne parliamo noi, in questo approfondimento.

La legge Amato (numero 503 del 30 dicembre 1992) ha avviato il processo di armonizzazione e stabilizzazione previdenziale con una riforma che ha disposto il graduale innalzamento dell’età pensionabile.

Chi può accedere alla prima deroga della legge Amato?

La pensione di vecchiaia è raggiungibile anche con “soli” 15 anni di contributi. Lo afferma la prima deroga della legge Amato, che consente l’uscita agevolata a quei lavoratori e a quelle lavoratrici che hanno maturato questa anzianità contributiva esclusivamente entro il 31 dicembre 1992.

Ai fini dell’accesso alla deroga Amato valgono tutti i tipi di contributi:

a patto che a richiedere la pensione con 15 anni di contributi siano:

  • i lavoratori iscritti al Fondo lavoratori dipendenti dell’INPS;
  • ai lavoratori autonomi iscritti presso le gestioni speciali dell’INPS;
  • gli ex iscritti Inpdap, Enpals ed Ipost.

Attenzione, però: come detto, tutta la contribuzione (15 anni) deve essere maturata entro il 1992. Anche un solo contributo versato dal 1993 in poi farebbe venire meno la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia con la deroga Amato.

Come calcolare la pensione con la prima deroga della legge Amato?

Per calcolare la pensione con la prima deroga Amato utilizzeremo il sistema retributivo (poiché i contributi sono stati versati prima del 1996, anno in cui è entrato in vigore il sistema contributivo).

Dovremo tenere in considerazione gli ultimi 5-10 anni di retribuzioni, rivalutate in base ai dati ISTAT. Sommariamente, con 25.000 euro di retribuzione lorda annua, si prenderebbero circa 580 euro lordi al mese di pensione; con 30.000 euro lordi di retribuzione, l’importo dell’assegno sarà inferiore ai 700 euro lordi al mese.

Quali sono le altre due deroghe della legge Amato?

Le deroghe della legge Amato sono tre. La prima l’abbiamo descritta in precedenza, le seconda deroga, invece, prevede l’accesso alla pensione a chi è stato autorizzato al versamento dei contributi volontari prima del 31 dicembre 1992.

Possono accedervi, sempre con 15 anni di contributi e 67 anni di età:

  • i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’AGO dell’INPS (Assicurazione Generale Obbligatoria); 
  • gli iscritti ex Enpals (non per gli iscritti all’ex Inpdap ed all’ex Ipost). 

La terza deroga, invece, vale soltanto per i lavoratori dipendenti iscritti all’AGO o a un fondo sostitutivo o esonerativo dello stesso.

Inoltre, è necessario aver maturato:

  • 25 anni di anzianità assicurativa: il primo contributo deve essere accreditato almeno 25 anni prima della data di maturazione dei requisiti per la pensione; 
  • 15 anni di contribuzione; 
  • almeno 10 anni lavorati per periodi inferiori alle 52 settimane.
Pensione con 15 anni di contributi prima del 1992: in foto un pensionato felice.

Faq sulle pensioni in Italia

Cos’è il calcolo dell’età per la pensione?

Il calcolo dell’età per la pensione è un procedimento che aiuta a capire quando una persona può andare in pensione. Questo dipende dal tipo di regime pensionistico a cui appartiene la persona (retributivo, contributivo o misto) e da altri fattori come il numero totale degli anni di contributi, l’età di uscita dal lavoro e le retribuzioni percepite durante la carriera.

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Come si calcola l’importo della pensione?

L’importo della pensione si calcola tenendo conto di diversi fattori, tra cui il numero totale degli anni di contributi, gli anni di contribuzione prima e dopo il 1996, l’età di uscita dal lavoro e le retribuzioni percepite durante la carriera. Per il calcolo si usa un sistema misto, con il metodo retributivo per i contributi antecedenti al 1996 e il contributivo per quelli successivi.

Cosa sono i coefficienti di trasformazione?

I coefficienti di trasformazione sono parametri che permettono di trasformare l’ammontare dei contributi in pensione. Questi coefficienti cambiano in base all’età di pensionamento: più si è giovani quando si va in pensione, meno favorevoli all’assegno previdenziale sono i coefficienti.

Cos’è la pensione minima e a chi è destinata?

La pensione minima è una prestazione sociale erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) per garantire un sostegno economico a coloro che hanno contribuito per un numero limitato di anni o che hanno redditi particolarmente bassi. È destinata a persone con una situazione economica precaria e che non hanno diritto ad altre forme di pensione più elevate.

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