Indennità di accompagnamento
DICHIARAZIONE DI RICOVERO INDENNIZZATO: SERVIZIO ONLINE
L’Istituto di previdenza riconosce il mantenimento del diritto all’indennità di accompagnamento anche in presenza di ricovero gratuito, nell’ipotesi di assistenza insufficiente da parte dalla struttura sanitaria, dopo la presentazione da parte della struttura stessa di idonea documentazione.
Pertanto, la prestazione non deve essere sospesa:
nel caso di invalido che necessiti dell’assistenza continua di un familiare o di un infermiere privato, per gestire le funzioni biologiche essenziali;
qualora la presenza del genitore per l’intera giornata sia assolutamente indispensabile per il minore.
Con il messaggio Inps del 26 settembre scorso, n. 3347, l’Istituto previdenziale comunica che è disponibile una nuova procedura online per la presentazione della dichiarazione di ricovero indennizzato in struttura pubblica.
La dichiarazione deve essere inoltrata dai titolari di indennità di accompagnamento (o dall’amministratore di sostegno/rappresentante legale), al termine del periodo di ricovero di durata superiore a 29 giorni, tramite il servizio “Dichiarazioni di responsabilità e ricoveri indennizzati”.
Oltre all’indicazione delle date di inizio e fine ricovero, deve essere allegata alla dichiarazione unicamente la documentazione rilasciata dalla struttura sanitaria.
Supporto per la formazione e il lavoro
NOVITA’ NEL SERVIZIO ONLINE
Dal 1° settembre 2023 è online il servizio per la presentazione della domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl). Nella procedura sono disponibili nuove funzionalità che permettono di:
annullare una domanda in stato “acquisita” e “acquisita in attesa mod. Com”;
gestire il modello “Sfl- Com Ridotto” attraverso: l’inserimento del modello; la visualizzazione del modello; l’esposizione della lista dei modelli associati a una domanda;
visualizzare gli esiti della domanda;
stampare la ricevuta della domanda;
stampare in formato pdf la domanda acquisita dalla procedura.
Il manuale utente, presente all’interno del servizio online, contiene ogni dettaglio utile al corretto utilizzo della procedura.
È quanto ha recentemente comunicato l’istituto di previdenza con il messaggio Inps del 26 settembre scorso, n. 3354.
Istruzioni
INCENTIVO AL POSTICIPO DEL PENSIONAMENTO
La legge di bilancio 2023 ha previsto un incentivo al posticipo del pensionamento a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi per accedere alla pensione anticipata flessibile (Quota 103).
Pertanto, i lavoratori dipendenti che, avendo maturato il diritto alla pensione anticipata flessibile, scelgano di proseguire l’attività lavorativa, possono rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi Ivs (Invalidità, vecchiaia e superstiti) a loro carico. Gli importi corrispondenti alla quota di contribuzione Ivs, di conseguenza, sono erogati direttamente al lavoratore in busta paga.
Con la circolare Inps del 22 settembre scorso, n. 82, l’istituto fornisce le indicazioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi all’incentivo e i chiarimenti sulla facoltà di rinuncia all’accredito contributivo.
Fornisce, in particolare, le informazioni su:
soggetti che possono accedere all’incentivo e decorrenza dell’esonero;
assetto, misura e durata dell’incentivo;
effetti sui trattamenti pensionistici;
procedura di riconoscimento;
istruzioni Uniemens.
Bonus psicologo
SCORRIMENTO DELLE GADUATORIE
L’Inps ha di recente proceduto alla verifica dell’ammontare delle risorse residue destinate al bonus psicologo, per consentire lo scorrimento delle graduatorie e l’ammissione di nuovi beneficiari, nei limiti delle risorse rimaste ancora disponibili.
Con il messaggio Inps del 26 settembre scorso, n. 3356, l’Istituto di previdenza informa che i nuovi beneficiari possono visionare il provvedimento di accoglimento della domanda, l’importo attribuito e il codice univoco assegnato, accedendo al servizio online.
Il codice univoco assegnato deve essere comunicato al professionista per ogni sessione di psicoterapia. Il beneficio dovrà essere utilizzato entro 180 giorni.
Per ulteriori richieste di eventuali chiarimenti è comunque possibile scrivere alla casella di posta elettronica supporto.bonuspsicoterapia@inps.it.
Riforma delle pensioni
CHIARIMENTI SUL RUOLO DELL’INPS
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha, con un apposito comunicato stampa, fornito alcune precisazioni in merito alle recenti ricostruzioni riguardanti un presunto coinvolgimento diretto dell’Ente assicuratore in proposte di riforma delle pensioni.
Quanto riportato – scrive l’istituto – sulla partecipazione attiva dell’Inps attraverso la formulazione di una proposta di riforma delle pensioni è privo di fondamento.
L’Inps è da sempre impegnato nella raccolta, sistematizzazione e condivisione dei dati relativi alle materie di pertinenza, per offrire al Paese una panoramica fondamentale sulle dinamiche demografiche, sociologiche ed economiche.
I dati raccolti possono rappresentare una risorsa per l’elaborazione di scelte politiche e amministrative, ma non è nei compiti dell’Istituto fare proposte al legislatore in materia di welfare. Il XXII Rapporto annuale dell’Inps, presentato alla Camera dei Deputati il 13 settembre scorso, è un documento che fornisce una panoramica delle prestazioni erogate e dell’impatto di tali prestazioni sulle dinamiche rilevate nel nostro Paese.
Questo rapporto evidenzia, tra l’altro, la forte vivacità del mercato del lavoro, la ripresa post-Covid e l’efficacia delle politiche di de-contribuzione. Allo stesso tempo, evidenzia sfide strutturali a livello sociale e territoriale, sfide che sono state affrontate grazie alla solida rete del Welfare State italiano, di cui l’Inps è uno dei garanti da 125 anni.
L’impegno dell’Inps – conclude l’Istituto – è e rimarrà sempre quello di assicurare e garantire la tutela dei diritti dei cittadini e la sostenibilità del sistema previdenziale italiano, nel rispetto delle competenze e dei ruoli istituzionali.
Rapporto Inps
GLI OPERAI VIVONO IN MEDIA 5 ANNI IN MENO DEI MANAGER
Un ex lavoratore dipendente nella fascia di reddito più bassa ha speranza di vita a 67 anni. Si tratta di 5 anni in meno in confronto a un manager a riposo. Fra gli uomini il gruppo più longevo è quello dei pensionati delle gestioni Inpdai, Volo e Telefonici. Per le donne l’aspettativa di vita più lunga ce l’hanno le pensionate in regime di totalizzazione e cumulo.
È lo stesso Istituto di previdenza a sottolineare una probabile iniquità: le differenze nella speranza di vita in base al reddito contrastano con il sistema di calcolo delle pensioni attualmente in uso. Oggi per il calcolo della pensione viene utilizzato un coefficiente di trasformazione unico. Questa situazione penalizza i soggetti con redditi bassi che si troveranno ad avere una pensione, di conseguenza, più bassa rispetto a quella che otterrebbero se si tenesse conto della loro effettiva speranza di vita. Di contro, i pensionati ad alto reddito ottengono pensioni più alte in confronto a quelle che incasserebbero se si tenesse presente la durata media della loro vita.
Pensionati e lavoratori attivi
Rimane stabile il numero dei pensionati: si tratta di circa 16 milioni di italiani a riposo. Il dato da solo non dice granché, ma rapportato al numero dei lavoratori attivi (circa 23,5 milioni) e al numero delle nascite in Italia (392.598 nel 2022 ovvero 7.651 in meno rispetto al 2021) che è caratterizzato da un vero e proprio inverno demografico fa sorgere serie preoccupazioni per la futura tenuta dei conti pubblici. Mesi fa fu la Cgil, fra le altre voci, a fotografare una situazione catastrofica con 7 milioni di lavoratori in meno nei prossimi 20 anni. Situazione aggravata dal fatto che i 40enni di oggi, che hanno versano i contributi in un sistema contributivo puro, andranno in pensione prima dei 73 anni.
Carlo Pareto