La Fed ieri ha alzato i tassi di interesse, e la Bce segue a ruota, aumentando il costo del denaro di 25 punti base e portandolo al 4,25%, raggiungendo così livelli che non si vedevano dall’estate del 2008. Tuttavia, l’organismo manterrà “aperte” le possibilità di aumenti o diminuzioni in vista dell’incontro di settembre, monitorando l’andamento dell’inflazione, che a giugno segnava il 5,5 per cento. Quanto aumenteranno ancora i tassi di interesse e quanto costeranno i mutui da adesso in poi? Le risposte di alcuni esperti e le simulazioni di idealista/mutui.
I tassi Bce salgono dello 0.25%. E i mutui?
“L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato, – si legge nella nota con cui l’istituto di Francoforte ha annunciato l’ennesimo aumento dei tassi di interesse. – Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Ha pertanto deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, con effetto dal 2 agosto 2023″. Inoltre, la remunerazione delle riserve obbligatorie è fissata a zero, in modo da assicurare la completa trasmissione dell’aumento dei tassi ai mercati monetari.
“Come previsto, la BCE mantiene la sua tabella di marcia con un nuovo aumento dei tassi, che è un messaggio che l’inflazione non è ancora sotto controllo in Europa, – commenta Fabio Femiani, responsabile idealista/mutui per l’Italia. – Senza un orizzonte chiaro per fermare questa politica di aumento dei tassi, molti titolari di mutuo continueranno a vedere i loro finanziamenti diventare più costosi, poiché dobbiamo ricordare che nell’agosto 2022 l’Euribor a 3 mesi era allo 0,25%. La tendenza continua senza dubbio ad essere quella di cambiare il mutuo variabile con un tasso fisso o misto, più economico e sicuro nel breve termine. Probabilmente assisteremo anche a una revisione al rialzo dei prezzi dei nuovi mutui, soprattutto se anche il risparmio comincerà a essere maggiormente remunerato, il che aumenterà la difficoltà di accesso alla casa di proprietà”
Di quanto aumenteranno i tassi di interesse
Secondo la Bce l’aumento di oggi potrebbe non essere l’ultimo, ed essere seguito da un ulteriore aumento del tasso Bce di altri 25 punti base nella riunione di settembre. “Gli andamenti osservati dopo l’ultima riunione confermano l’aspettativa che l’inflazione si ridurrà ulteriormente nel resto dell’anno, ma si manterrà su un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo, – si legge nella nota. – Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della BCE siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione”.
Ulteriori ritocchi al rialzo porterebbero l’Euribor a 12 mesi a salire oltre il 4%. Il parametro a giugno si era già chiuso al 4,007%, livelli non visti dal novembre 2008 (si era chiuso al 4,35%). Questa situazione continuerà a rendere difficile l’accesso a un mutuo per i consumatori con minor potere d’acquisto; migliaia di famiglie cercheranno di rinegoziare le condizioni dei loro mutui per ridurre le rate mensili. L’unica speranza è attendere il calo dell’inflazione.
“Si tratta di un nuovo record al rialzo per il tasso BCE, – commenta Fabio Femiani, responsabile per l’Italia di idealista/mutui. – Dopo averla raggiunta solo poco più di 30 giorni fa, già supera la fatidica soglia del 4% attestandosi oggi a 4,25%. Questo aumento, a differenza del precedente, era già stato ampiamente annunciato anche in termini di entità, per cui è già stato assorbito dal mercato nelle ultime settimane. Ne abbiamo conferma leggendo la variazione delle rate dei mutui a tasso variabile nella simulazione sotto riportata:
è evidente come, rispetto agli aumenti precedenti, ora gli sbalzi siano più contenuti”.
Tassi Bce, saliranno ancora a settembre?
Le reazioni finanziarie all’aumento dei tassi Bce sono più contenute che in passato: Lagarde era già stata chiara riguardo alla probabilità di continui aumenti dei tassi in assenza di cambiamenti sostanziali dell’outlook. L’andamento dell’inflazione sarà cruciale per quanto potrebbe accadere a settembre: se le prospettive non miglioreranno infatti non sarà improbabile un nuovo aumento dei tassi.
“La recente revisione al rialzo delle stime sull’inflazione da parte della Banca Centrale stessa, secondo cui l’inflazione rimarrà al di sopra del target fino al 2025, avvalora fortemente l’ipotesi di un rialzo dei tassi, – commenta Des Lawrence, Senior Investment Strategist, State Street Global Advisors, – Per molti aspetti,
la traiettoria dei tassi in occasione dei meeting successivi sarà molto più rilevante.
Le stime di un aumento dell’inflazione e la consapevolezza che le pressioni salariali stanno diventando “una fonte sempre più significativa di inflazione” evidenziano una maggiore probabilità di un ulteriore rialzo dei tassi in occasione del meeting di settembre. Non considereremmo irragionevole un ulteriore aumento dei tassi di 25 punti base in occasione della riunione di settembre, alla luce di queste osservazioni e della situazione inflazionistica. Al di là di questo, riteniamo che ci siano buoni motivi per mantenere i tassi di policy stabili su questi livelli per qualche tempo”.
“Si prevede che l’inflazione di fondo nell’area euro calerà a partire da ottobre – calcola Kevin Thozet, membro dell’Investment Committee di Carmignac – e le pubblicazioni economiche indicano un contesto di crescita molto debole. La trasmissione della politica monetaria sta funzionando, ma il rischio di un eccessivo irrigidimento è maggiore nella regione, data la diversità economica dei suoi Stati membri. Pertanto,
settembre potrebbe rappresentare la fine di questo eccezionale ciclo di rialzi,
e i mercati sembrano ben preparati ad affrontare tale sviluppo.
Tassi di interesse sui mutui, le previsioni 2023 di idealista
Dato il quadro dei tassi Bce, tutto fa pensare che l’Euribor continuerà a salire, ma potremmo essere vicini al picco. “I futures sull’Euribor per il prossimo anno dimostrano che potremmo esserci avvicinati ai massimi della curva, – segnala Fabio Femiani. – È opportuno però sottolineare che
speculare sul futuro dell’Euribor e del suo tetto massimo è rischioso,
poiché tutto dipenderà dall’andamento dell’inflazione e dal possibile impatto dell’aumento dei tassi sulla crescita economica e sull’occupazione. Non dobbiamo dimenticare infatti che, storicamente, l’inflazione è difficile da battere e che in passato abbiamo visto tassi più alti di quelli attuali”.
Cosa succederà quindi ai mutui da qui a fine anno? “Di sicuro, continueremo a vedere molti cambi di mutui da variabile a fisso oppure a tasso misto – soprattutto per quanto riguarda le offerte a 3 o 5 anni che oggi sono tornate prepotentemente di moda – rivedendo le condizioni economiche con la propria banca (in questo caso si parla di “rinegoziazione”) o cambiando direttamente istituto (è il caso della “surroga”) alla ricerca di un tasso più basso e sicuro”.
Calcolo della rata di un mutuo da 200.000 euro, la simulazione di idealista
Di quanto aumenta la rata del mutuo a tasso variabile dopo l’aumento dei tassi Bce del 27 luglio 2023? Considerando un esempio di calcolo rata su un mutuo di durata trentennale da 200.000 euro a tasso variabile con Euribor 3mesi + spread 1,50%:
Per chi ha già un mutuo
- erogato 1 anno fa: da € 710 a € 1.085 oggi; con l’aumento di 25 bps dopo il 27 luglio la rata sale a € 1.115
- erogato 3 anni fa: da € 646 a € 1.050 oggi; con l’aumento di 25 bps dopo il 27 luglio la rata sale a € 1.078
- erogato 5 anni fa: da € 659 a € 1021 oggi; con l’aumento di 25 bps dopo il 27 luglio la rata sale a € 1.047
Per i nuovi mutui (confronto con 12 mesi fa)
Stesso mutuo erogato oggi: rata da € 1.045 a €1129 con l’aumento di 25 bps dopo il 27 luglio, pari a un incremento di oltre il 59 per cento rispetto allo stesso mutuo erogato nel 2022.
Calendario Bce, quando i tassi saliranno ancora?
Il rialzo dei tassi Bce deciso il 16 marzo 2023 potrebbe non essere l’ultimo. Ecco il calendario delle prossime riunioni Bce durante le quali l’istituto di Francoforte potrebbe decidere nuove variazioni nei tassi di interesse:
- 14 settembre 2023
- 26 ottobre 2023
- 14 dicembre 2023
- 25 gennaio 2024
- 7 marzo 2024
- 11 aprile 2024
- 6 giugno 2024
- 18 luglio 2024
- 12 settembre 2024