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Quali sono le vostre priorità per la prossima legislatura a livello federale?

Crisi climatica, premi di casse malattia, inflazione, aumento dei costi di energia e trasporti pubblici, pensioni. Le nostre priorità sono quelle che preoccupano maggiormente tutta la popolazione. Nell’immediato dobbiamo sostenere le persone e le famiglie che non ce la fanno più ad arrivare a fine mese e non sanno come affrontare il prossimo salasso dei premi delle casse malattia, ma anche gli aumenti delle bollette dell’elettricità, l’inflazione generale e gli aumenti dei trasporti pubblici. E dobbiamo sbloccare subito dei crediti per aiutare le persone, l’agricoltura, il settore turistico, per compensare i danni recenti della crisi climatica e prevenire i prossimi. Il Ticino è particolarmente esposto a questi problemi, ma ormai riguardano tutta la Svizzera e non possiamo più lasciare ad un singolo Cantone o Comune, né tantomeno alle famiglie, il peso di affrontare tutto da soli. Oltre alle risposte immediate, nella prossima legislatura dobbiamo avviare le riforme necessarie per garantirci la qualità di vita e le condizioni per una società, un ambiente, un’economia e una popolazione sani. L’assicurazioni malattia va riformata e bisogna finalmente ridurre i costi della salute tramite soluzioni concrete a vantaggio della popolazione, impedendo che le lobby farmaceutiche e le casse malattia si arricchiscano a spese di tutta la popolazione. E così anche per la crisi climatica: dobbiamo accelerare con le misure di adattamento e di prevenzione dei danni provocati dagli eventi estremi. Perché sappiamo già che canicole, grandine, siccità e piogge torrenziali saranno sempre più intense e frequenti. Ora è il momento di adattare le città, rivedere le norme di costruzione degli edifici, investire nella prevenzione degli smottamenti. In tutto questo, dobbiamo puntare sull’efficienza energetica e sul risanamento degli edifici per ridurre lo spreco di energia. E incentivare la costruzione di impianti fotovoltaici innanzitutto sulle superfici commerciali e industriali adatte: già solo coprendo di pannelli i grandi tetti di questi stabili, produrremmo in Ticino un terzo del fabbisogno totale! Senza contare poi il potenziale dei tetti di edifici pubblici e infrastrutture. Una delle priorità della prossima legislatura è quindi di rinforzare una strategia energetica che investa nelle soluzioni più pragmatiche, efficienti e meno impattanti. Per finanziare tutto questo, dobbiamo introdurre subito dei correttivi affinché a pagare siano quei grandi colossi finanziari che si arricchiscono con il commercio di carbone e altri combustibili fossili. Oggi invece sono proprio le fasce più fragili e a rischio di povertà della nostra popolazione che devono pagare per la crisi sociale e per quella climatica. La nostra priorità è invece di contrastare queste crisi in modo più equo e sostenibile.

Realisticamente e concretamente, quali sono i vostri obiettivi per il Nazionale e per gli Stati?

L’obiettivo è di portare a Berna la voce del Ticino solidale ed ecologista, per difendere i diritti e rappresentare i bisogni delle persone, delle famiglie, delle giovani generazioni e delle PMI attente alla sostenibilità. Per riuscirci è necessario partecipare in entrambe le Camere. Perciò diamo il massimo per far rieleggere a Berna una persona che ci rappresenti al Consiglio Nazionale e per mantenere il seggio d’area agli Stati. Abbiamo una candidatura forte e molto nota, quella dell’attuale consigliera nazionale Greta Gysin candidata sia al Nazionale che agli Stati, ma ci sono altre 7 persone sulla lista principale Verdi e Forum Alternativo, con competenze specifiche ed esperienze professionali estremamente utili a Berna. E lo stesso vale per le 4 liste sottocongiunte. Ognuna delle persone candidate darebbe un contributo importante ad una politica più sostenibile e più solidale. Il nostro impegno è sempre incentrato sull’impatto che vogliamo avere e sulle decisioni che riteniamo indispensabili. Non ci sono interessi personali né tornaconti privati. Quindi evitiamo pronostici su chi andrà a Berna. Diamo il massimo perché ne va del nostro futuro e del nostro presente. E l’obiettivo molto concreto è quello di contribuire a costruire le basi per un futuro migliore e più paritario. Più siamo, più potremo riuscirci.

Come pensate che la delegazione cantonale possa incidere a Berna?

Il Ticino deve affrontare problemi specifici e sta anche alla delegazione cantonale farsene portavoce affinché la Confederazione intervenga. Per riuscirci è necessario trovare rivendicazioni comuni da portare in parlamento, ma è anche necessario collaborare con quei Cantoni che si trovano ad affrontare problemi simili. La gestione del traffico dovuto al frontalierato è un problema anche a Ginevra o Losanna, e così il bisogno di rinforzare le misure di accompagnamento per proteggere i salari e migliorare le condizioni di lavoro. Su alcuni temi, come la necessità di investire nel completamento di AlpTransit a sud del Ceneri, dobbiamo insistere in modo compatto. Negli scorsi mesi abbiamo preso posizione in modo unanime, anche con il Gran Consiglio e il governo ticinesi. Ed è così che dobbiamo continuare a fare. Al contempo dobbiamo parlare anche individualmente con parlamentari di altri Cantoni per farci sostenere, per far capire che ci sarebbero ricadute positive per tutta la Svizzera se si intervenisse maggiormente in sostegno del Ticino. Il traffico di transito ne è un esempio.

Quali saranno per voi i temi cardine nei prossimi anni che il parlamento federale dovrà affrontare?

Non possiamo più rimandare le riforme delle casse malattia, la prevenzione dei danni della crisi climatica, e la svolta per orientare l’economia e i flussi finanziari verso scelte più sostenibili ed efficienti. Su molti temi abbiamo già deciso gli obiettivi, in particolare in vista del 2030, con gli Accordi di Parigi sul clima e gli Obiettivi delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Ci sono degli impegni internazionali e delle strategie federali già decise. Ma sinora non stiamo facendo abbastanza. Ridurre le disuguaglianze, raggiungere la parità di genere, migliorare la qualità di vita, garantirci un sistema sanitario a prezzi accessibili, adattarci ai cambiamenti dovuti alla crisi climatica e dimezzare entro il 2030 le emissioni clima-alteranti aumentando invece le energie rinnovabili locali, sono impegni che vanno direttamente a beneficio della popolazione. Per raggiungerli è necessario affrontare in modo efficiente, pragmatico e responsabile una riforma del sistema sanitario e di previdenza professionale e adattare il quadro legislativo affinché la produzione, la finanza ma anche l’edilizia e l’agricoltura si orientino su criteri di sostenibilità, di efficienza e di riduzione dell’impatto sull’ambiente e sulle persone.

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