Pensione anticipata per gli uomini: quali sono i requisiti per accedervi e cos’è Quota 41 per lavoratori precoci? Ne parliamo in questo approfondimento.
In questo articolo vi parliamo di pensione anticipata per gli uomini e dei requisiti per accedervi (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Pensione anticipata per gli uomini: la legge Fornero
La legge Fornero del 2011, con l’articolo 24 del decreto legge 201, ha sostituito la pensione di anzianità con la pensione anticipata, in vigore dal 1° gennaio 2012.
Inizialmente fu previsto un sistema di disincentivazione all’uscita, attraverso la riduzione del rateo pensionistico, sulla base del tempo che mancava per raggiungere il limite minimo anagrafico fissato a 62 anni (decreto legge 201 del 2011).
Successivamente, con la legge di bilancio del 2017, questo meccanismo fu soppresso lasciando spazio alla formula attuale, la prima vera alternativa alla pensione di vecchiaia.
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Pensione anticipata per gli uomini: con quanti contributi?
Si accede alla pensione anticipata per gli uomini con un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi (alle donne “basta” un anno in meno di contributi), a prescindere dall’età anagrafica.
Nel 2012, quando fu introdotta la formula anticipata, l’anzianità contributiva minima per gli uomini fu fissata a 42 anni e 1 mese, 9 mesi in meno del requisito attuale.
Nel 2013, per accedere alla pensione anticipata servivano 42 anni e 5 mesi, mentre nel 2014 e nel 2015 ci fu un incremento di un mese (42 anni e 6 mesi di contributi).
Dal 2016, il requisito minimo contributivo è fissato in 42 anni e 10 mesi (circolare INPS numero 63 del 2015): rimarrà in vigore almeno fino al 31 dicembre 2026, come stabilito dall’articolo 15 del decreto legge numero 4 del 2019.
Il prossimo adeguamento è atteso nel 2027, nel frattempo, è stata introdotta una finestra mobile di 3 mesi, che scatta al momento della maturazione dei requisiti. Significa che il primo rateo di pensione verrà ricevuto soltanto 3 mesi dopo l’accesso alla pensione.
Pensione anticipata per gli uomini: tabella adeguamenti alla speranza di vita
In questa tabella vediamo cosa è cambiato dal 2012 ad oggi, per il requisito contributivo minimo richiesto per la pensione anticipata e cosa potrebbe accadere dal 2027 in poi (il punto interrogativo tra parentesi significa che l’adeguamento non è ufficiale, ma solo un’ipotesi):
ANNO | CONTRIBUTI MINIMI |
2012 | 42 anni e 1 mese (donne 41 anni e 1 mese) |
2013 | 42 anni e 5 mesi (donne 41 anni e 5 mesi) |
2014 e 2015 | 42 anni e 6 mesi (donne 41 anni e 6 mesi) |
Dal 2016 al 2026 | 42 anni e 10 mesi (donne 41 anni e 10 mesi) |
Dal 2027 | 43 anni (?) |
Dal 2035 | 44 anni (?) |
Dal 2041 | 44 anni e 6 mesi (?) |
Dal 2049 | 45 anni e 2 mesi (?) |
Pensione anticipata per gli uomini: Quota 41 precoci
Alla pensione anticipata ordinaria, che spetta a chi ha versato 42 anni e 10 mesi di contributi, si aggiunge un’altra formula che “premia” i lavoratori precoci.
Parliamo di Quota 41, entrata in vigore con la legge numero 232 del 2016, con la quale è prevista la riduzione del requisito contributivo minimo a 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica (vale anche per le donne).
A chi spetta Quota 41 precoci?
La misura è riservata a quei lavoratori che hanno maturato almeno un anno di contributi prima di compiere 19 anni di età e che appartengono a determinate categorie tutelate dallo Stato.
Parliamo:
Quota 41 precoci: adeguamenti e finestra mobile
Anche per Quota 41 precoci, l’adeguamento dell’anzianità contributiva minima alla speranza di vita è stato sospeso sino al 31 dicembre 2026. È prevista una finestra mobile di 3 mesi.
Faq sulla pensione anticipata
Perché è diminuito il numero delle pensioni anticipate nel 2023?
Le principali cause sono le politiche governative come Quota 103 e la nuova Opzione Donna, che hanno reso l’accesso alla pensione anticipata più difficile e meno vantaggioso.
Cosa si intende per pensione anticipata contributiva a 64 anni?
È una misura riservata a chi ha iniziato a versare contributi a partire dal primo gennaio 1996, con almeno venti anni di contribuzione e l’importo minimo dell’assegno maturato deve essere superiore a 2,8 volte l’Assegno Sociale ovvero 1465,15 euro.
Cos’è l’Ape Sociale e come è cambiato nel 2023?
L’Ape Sociale è un’opzione di pensionamento anticipato per le categorie più deboli. La legge numero 197 del 2022 ha rinnovato anche nel 2023 l’Ape Sociale per categorie come disoccupati con esaurimento dell’indennità di disoccupazione, invalidi civili almeno al 74%, caregivers, addetti ad attività particolarmente difficili e rischiose.
In che modo è cambiata Opzione Donna nel 2023?
La legge numero 197 del 2022 ha apportato cambiamenti a Opzione Donna. Nel 2023, l’Opzione Donna resterà disponibile solo per le lavoratrici con 60 anni e 35 anni di contributi raggiunti entro il 31 dicembre 2022, ma solo se rientrano in tre specifici profili di tutela: caregiver, in possesso di una invalidità civile almeno al 74%, o lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi.
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