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Come si calcola il pignoramento dello stipendio? Cos’è il quinto dello stipendio? Vediamo situazioni, casi particolari e importi previsti.

6‘ di lettura

Vediamo insieme come si calcola il pignoramento dello stipendio (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Pignoramento dello stipendio: quando scatta?

Avere dei debiti può portare a subire un pignoramento di tipo mobiliare o immobiliare, del proprio conto corrente bancario o postale e, in casi molto frequenti, della pensione o dello stipendio.

Pignorare lo stipendio è quasi sempre possibile ed è l’azione preferita dai creditori impegnati a recuperare somme di denaro non ancora ricevute.

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Può scattare:

  • quando non si versano i gli alimenti o l’assegno di mantenimento all’ex coniuge o ai figli, in seguito a una separazione o a un divorzio (nel limite stabilito dal giudice);
  • quando non si pagano i tributi all’Agenzia delle Entrate o all’agente di riscossione per cartelle esattoriali non onorate (nella misura del quinto dello stipendio);
  • quando non si saldano debiti ordinari, nei confronti di soggetti privati, banche o finanziarie.

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Pignoramento dello stipendio: come avviene?

Il pignoramento dello stipendio può avvenire:

  • direttamente a carico del datore di lavoro, prima che questi lo versi al dipendente;
  • direttamente a carico della banca o delle Poste, se lo stipendio è stato già versato su conti correnti bancari o postali.

Come si calcola il pignoramento dello stipendio: il quinto

Ma come si calcola il pignoramento dello stipendio? Come detto in precedenza, quando si aggredisce lo stipendio del debitore bisogna rispettare il limite del quinto dello stipendio.

Significa che non può essere pignorato più del 20% dell’importo dello stipendio percepito: uno slancio di umanità previsto dal nostro ordinamento.

Pignoramento dello stipendio per debiti con soggetti privati

Dunque, prendiamo come esempio un lavoratore dipendente, con uno stipendio netto mensile di 1.600 euro, che ha contratto debiti nei confronti di un soggetto privato.

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In questo caso gli può essere pignorato il quinto dello stipendio: 2.000 diviso 5, uguale 400 euro al mese di pignoramento.

Pignoramento dello stipendio per debiti con l’Agenzia delle Entrate

Ma se il creditore è l’agente di riscossione per cartelle esattoriali non pagate, la percentuale di pignoramento rimane invariata?

No, in questo caso sono previste tre soglie di pignoramento a seconda della retribuzione mensile del debitore:

  • entro un decimo dello stipendio netto se non supera i 2.500 euro al mese;
  • entro un settimo dello stipendio netto se è compreso tra 2.500 euro e 5.000 euro al mese;
  • entro un quinto dello stipendio netto se è superiore a 5.000 euro.

Ad esempio, se un lavoratore con uno stipendio di 2.000 euro ha contratto un debito con l’agenzia di riscossione, gli verrà pignorato un decimo dello stipendio, dunque 200 euro al mese.

Con uno stipendio di 4.000 euro al mese il pignoramento sarà di 571 euro al mese, mentre con uno stipendio di 6.000 euro al mese il pignoramento avrà un importo di 1.200 euro al mese.

Pignoramento dello stipendio con più debiti

Ma se il lavoratore ha contratto più debiti, rischia un pignoramento di importo maggiore? Ad esempio, di due quinti dello stipendio se i debiti contratti sono due o di tre quinti dello stipendio se è debitore di tre soggetti privati?

In questo caso se il pignoramento ha la stessa causa (alimenti non versati, debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate o debiti contratti nei confronti dei soggetti privati), sarà possibile una sola trattenuta di un quinto per volta.

A essere soddisfatto sarà il debito più vecchio e poi quelli successivi, una volta che avrà saldato il primo debito.

Se i pignoramenti subiti hanno cause diverse (ad esempio, per l’assegno di mantenimento non versato all’ex coniuge e per debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate), lo stipendio può essere pignorato fino alla metà.

Pignoramento dello stipendio se è già stato ceduto il quinto

E se il lavoratore ha già ceduto il quinto dello stipendio prima di subire il pignoramento del quinto dello stipendio, cosa succede?

In questo caso la somma pignorabile sarà sempre di un quinto calcolata al lordo della cessione. Se il dipendente percepisce uno stipendio di 1.500 euro al mese, gli verrà pignorato un quinto dello stipendio (300 euro al mese).

Come si calcola il pignoramento dello stipendio: in foto alcune banconote di euro tenute insieme da un elastico.

Faq sul pignoramento dello stipendio

Può essere pignorato lo stipendio per assegni di mantenimento non pagati?

Sì, l’ex coniuge può chiedere al tribunale competente di “colpire” il quinto dello stipendio dell’ex marito, che verrebbe pagato dal datore di lavoro direttamente al creditore. C’è solo un caso che vieta il pignoramento: quando il debitore si è opposto all’esecuzione forzata e il giudice ha proceduto a sospendere l’efficacia del titolo esecutivo. L’opposizione avviene per mezzo dell’avvocato difensore. Ad esempio, il pignoramento non avviene se la procedura ha un vizio di forma o nella sostanza.

Cosa possono fare gli ufficiali giudiziari per semplificare i pignoramenti?

Gli ufficiali giudiziari possono sfruttare le nuove procedure digitalizzate per consultare in tempo reale (o entro poche ore) le banche dati del Fisco. Queste informazioni includono dati su redditi, patrimonio immobiliare, conti in banca e molti altri dettagli, come le attività e i rapporti finanziari dei contribuenti. Inoltre, avendo accesso a questi dettagli, gli ufficiali giudiziari possono avere una visione completa della situazione economica del debitore, facilitando così il processo di identificazione dei beni pignorabili.

C’è un limite vitale impignorabile per gli stipendi part-time?

La sentenza della Corte Costituzionale n. 248/2015 ha chiarito che anche in caso di stipendi bassi, ad esempio part-time, non esiste un limite di impignorabilità, come accade invece per le pensioni. Il pignoramento della pensione e di altre indennità di natura assistenziale, come l’invalidità civile, prevedono un importo minimo impignorabile pari a due volte l’Assegno sociale, che nel 2023 è di 503,27 euro.

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